Abbiamo voluto partecipare a questo evento anche se si è tenuto in una città un pò fuori dalle nostre abituali aree di intervento, ma visto che la nostra scelta strategica, che ormai risale ad un bel pò di tempo fa, di trasformare Vivido in un Cloud System Integrator* è per noi di estrema importanza conoscere ogni piccola novità e sfumatura provenienti dai grandi player di cloud data center come Windows Azure, AWS, Nuovolaitaliana, Rackspace, etc e di tecnologia, in primis, Citrix ma anche EMC2/VMWare, Microsoft, RedHat, etc e di connettività, ma anche quello che bolle in pentola nelle PMI dell’ ITC.
In questo evento napoletano oltre a rivedere (sempre con piacere) talk su prodotti e servizi da noi ampiamente conosciuti come Amazon Web Services e Windows Azure, abbiamo appreso di esperienze fatte da due società torinesi, che offrono propri servizi cloud (direi idea molto coraggiosa visto la natura dei competitor, ma non è detto che anche per loro non ci sia spazio) o di applicazioni come WRM (il cui claim dichiara “the easy way to ced management” ) che dovrebbe essere una console dalla quale effettuare la gestione del proprio data center da un unico punto di accesso (anche qui, se non ho capito male, la concorrenza è abbastanza agguerrita ad esempio con CloudStack, o eStratus).
Piccole note negative, da prendere con atteggiamento costruttivo.
La location scelta per il camp (Ginnasio) aveva una acustica non propriamente brillante e il basso volume dei microfoni non aiutava, inoltre niente wifi, almeno non lo abbiamo “visto” o non era sufficientemente evidenziato.
Questo non ha niente a che fare con l’organizzazione, ma veramente poche persone usavano o “pubblicizzavano” il proprio account Twitter o altri social network 🙂
*Cloud System Integrator: assiste e consiglia, sia a livello progettuale che operativo, tutte le organizzazioni che desiderano migrare in cloud.
La parola migrazione sottointende variegati scenari come ad esempio:
servizi o applicazioni quali posta elettronica, ERP, CRM
gestire picchi di traffico della propria farm interna