Utilizzare Twitter per Help Desk

Quando mi interessa qualcosa che sia un argomento, un prodotto od un servizio,  utilizzo il motore di ricerca di Twitter per monitorare via RSS Feed il “rumore” che quelle parole generano nella timeline.

Nelle ultime settimane, fra i tanti argomenti, mi sto interessando al wiki professionale Socialtext e quindi l’ho subito messo sotto osservazione e, come sta succedendo sempre più spesso, anche le aziende controllano la timeline per carpire – da un canale come Twitter – tutto ciò che li può in qualche modo riguardare.

E da qui nasce anche una nuova forma di Help Desk come quella che riporto nelle due twitterate che seguono.

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La twitter-lamentela
La twitter-lamentela

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La twitter-risposta
La twitter-risposta

Super prestazioni con Citrix XenDesktop e netbook (Asus EEE PC)

Abbiamo realizzato questo video che sarà pubblicato sul blog di Vivido – con relativo post – che mostra le straordinarie performance che si possono raggiungere con un netbook come l’EEE PC nella sua versione base  utilizzando la tecnologia VDI (Virtual Desktop Infrastructure) .

In pratica con un device molto leggero (in tutti i sensi) è possibile connettersi via Citrix XenDesktop e quindi utilizzando il protocollo ICA ad applicazioni che girano in remoto e che non avrebbero assolutamente possibilità di girare con le scarse risorse di un netbook.

Questa è una genialiata pura.

Socialtext una wikimpresa

Nell’ultimo libro che ho letto Wikinomics – del quale parlo nel post precedente – vengono analizzate alcune storie di aziende, una fra queste è quella di Socialtext una società con sede a Palo Alto in California che ha creato una piattaforma wiki orientata alle aziende.

Avendo usato anche altre ambienti soprattutto wikimedia quello su su cui si basa Wikipedia assolutamente piatta (in senso positivo) e democratica ma estremamente basica a partire dall’editing dei testi,  Socialtext introduce degli elementi di novità estremamente interessanti quali ad esempio il concetto di workspace aree di lavoro dove poter organizzare in modo ordinato gli spazi per gli interventi di uno o più utenti, l’utente di tipo amministratore che gestisce gli account di coloro che partecipano allo sviluppo del wiki e soprattutto  una approfondita documentazione sia in formato wiki che screencast.

Il servizio di help desk funziona ed è efficiente.

Il modello di business prevede per :

Small Businesses, Workgroups & Individuals

  • accesso gratuito per un massimo di 5 utenti
  • oltre i 5 utenti un periodo di prova di 14 giorni dopodichè pagamento di “$10/user/mo.”

mentre per Large & Mid-Sized Businesses

  • viene messo a disposizione un appliance in hosting
  • o il cliente può acquistare il proprio appliance per posizionarlo nel proprio datacenter

in questo caso per i costi ci si deve rivolgere al loro servizio commerciale.

In conclusione io ed alcuni pionieri in azienda lo stiamo testando da un paio di settimane e per quanto mi riguarda devo senz’altro dire con soddisfazione.

Il wiki è,  e lo sarà sempre più,  lo strumento principe per quelle aziende che vedono nella cooperazione e collaborazione il futuro del loro modo di fare impresa.

Quindi introdurlo in azienda è già un importante passo avanti, scegliere da subito un buon prodotto spesso aiuta.

Nuove sottolineature – Wikinomics di Don Tapscott & Anthony D. Williams

Ho appena terminato di leggere questo libro che ho trovato estremamente interessante e che consiglio vivamente a tutti coloro che si interessano a come la collaborazione di massa stia modificando il modo di creare prodotti, far circolare informazioni, fare impresa in pratica toccando quasi per intero tutte le sfumature legate ai nostri rapporti sociali.

Come al solito pubblico le sottolineature tratte dal libro in questione e cioè Wikinomics scritto da Don Tapscott & Anthony D. Williams. (ISBN 978-88-453-1384-4).

Uno sviluppatore vintage (io) alle prese con Google Mashup Editor

Da qualche giorno stò sperimentando l’ambiente di sviluppo Google Mashup Editor nato per creare applicazioni appunto di mashup cioè che utilizzano, ad esempio, informazioni presenti su applicazioni “terze” come Google Map incrociandole con altri dati che si possono trovare su Expedia o eBay,  arricchendo di significato la presentazione finale all’utente.

Premetto che sono fortemente arrugginito in fatto di programmazione, sono infatti anni che non scrivo codice che abbia un senso compiuto, ma l’approccio iniziale con l’ambiente GME è stato sicuramente positivo, l’ho trovato semplice molto ben documentato (nel senso di una documentazione sobria e moderna che fa uso anche di semplici screencast).

GME si interfaccia benissimo con tutto ciò che si rivolge al mondo Google come Maps, Base, Foto, Reader, è eccezionale nel manipolare feed Atom/RSS e naturalmente questo è anche il suo limite.

Infatti ho cercato di capire dalla documentazione come e se sia possibile connettersi con altrettanta facilità a sorgenti dati esterne di una certa rilevanza, un data base con milioni di righe per intenderci non il contenuto di un foglio excel, e qui ho scoperto i limiti soprattutto andando a cercare nel forum dedicato al GME che conta ad oggi 752 membri ma con una bassa attività e dove quindi le domande/risposte sono ancora un pò carenti in considerazione anche che il forum è nato nel maggio 2007.

Al momento le applicazioni prodotte sono visibili nella Mashup Gallery – molto basiche – sono allocate sui server di di BigG, anche se Google non esclude, una volta che il progetto dovesse diventare maturo, che il codice prodotto lo si possa installare sui propri web server.

Personalmente continuerò a seguire questo progetto perchè sono molto interessato alla produzione di applicazioni mashup e  una volta superati i problemi di integrazione con il resto del mondo ha sicuramente tutte le carte in regola per assolvere al compito che si propone.

Nuovi servizi di backup/storage online. Fidarsi o no?

La necessità di poter raggiungere i propri documenti – siano essi personali che professionali – da qualsiasi luogo esiste da molto tempo e per questo che sono state implementate le VPN (Virtual Private Network) che dopo un periodo di “rodaggio” sono arrivate adesso ad un livello di sicurezza ed affidabilità notevoli.

Ma le VPN, per i costi e la complessità tecnica, sono totalmente orientate alle aziende.

Con il crescere di una maggiore mobilità dovuta dalla diminuzione delle tariffe (sempre troppo poco) ed anche da dispositivi più compatti e funzionali – iPhone, EEE PC – stanno nascendo sempre più offerte per servizi di storage e/o backup di dati che si presentano (e sicuramente lo sono ) in modo assolutamente professionale come Memopal, Wuala ed altri ancora, orientati soprattutto – ma non solo – ad una utenza di tipo consumer .

Credo che questi servizi sono orientati sulla giusta strada e cioè quella per l’appunto di essere sempre meno legati ad un luogo fisico ed ad attività estremamente importanti, ma tediose, come i backup dei nostri documenti, però…. eh si c’è un però ho provato a registrarmi ad alcuni di questi servizi, che ripeto si presentano in modo assolutamente professionale – ma nel momento di decidere quali file trasferire in remoto sono stato assalito dalla vecchia, ma decisa, paura di dare in “mano ad altri” le miei preziosissime informazioni, tant’è che non c’è stato niente da fare, il trasferimento non è avvenuto, ed ho chiuso il collegamento rimandando il tutto ad un momento meno pavido.

Badate bene che per quanto riguarda le e-mail utilizzo tranquillamente GMail e questo starebbe a significare che se si tratta di utilizzare una Big* (che sia Google, Yahoo, eBay o Microsoft) lo faccio tranquillamente, quasi che il brand di per se significhi sicurezza, mentre quando si tratta di appoggiarsi ad una start-up per la stessa tipologia di servizio i dubbi crescono a tal punto da impedirmi di utilizzarlo.

Personalmente posso tranquillamente continuare ad utilizzare VPN e servizi di backup della mia azienda, ma faccio questa riflessione mettendomi nei panni di chi invece, studente o consulente che sia, si trovi davanti a questa necessità fondamentale nella gestione quotidiana del proprio patrimonio di informazioni.

Voi come vi comportate ?