Mark Templeton, CEO di Citrix, qualche settimana fa ha annunciato che entro l’anno andrà in pensione e molti si stanno domandando, compreso io, oltre al perchè di questa decisione che può essere comprensibile avendo Templeton 60 anni ed essendo alla guida di una società quotata da più di un decennio, soprattutto chi lo sostituirà.
Brian Madden in uno dei suoi ultimi post fa un rapido e condivisibile paragone con quello che è successo in Microsoft, dove Steve Ballmer è stato sostituito da Satya Nadella che fino a quel momento guidava la divisione che si occupa dei servizi cloud di Microsoft, a significare che è verso quel mondo che il futuro di BigM è particolarmente orientato. Secondo Madden anche Citrix dovrebbe seguire quel percorso.
Dopo le numerose acquisizioni che Citrix ha fatto negli ultimi anni, alcune delle quali non propriamente comprensibili, il nuovo CEO dovrebbe comunicare la nuova visione di Citrix per i prossimi anni, chiarendo dove e come intende posizionarsi nel nuovo “nuvoloso” mondo ed evitare di diventare una sorta di Emporio Tutt’e Cose.
Dico questo perchè è dal 1996 che lavoriamo con Citrix – prima con Thinweb e dal 2012 con Vivido – e avendo fatto un percorso professionale e di vita insieme, ho molto a cuore il suo futuro.
CloudStack è uno dei prodotti di Cloud.com (una delle ultime acquisizioni di Citrix) e più precisamente la console per gestire ambienti private cloud .
Il rilascio da parte di Cloud.com dell’add-on CloudBridge (candidate release) permette di accedere agli EC2 di Amazon Web Services e quindi la possibilità di iniziare a controllare/gestire da una unica console anche i public cloud.
La realizzazione di strumenti per una gestione più dinamica e flessibile delle “nuove” piattaforme di cloud computing sta avendo un’ accellerazione notevole, il che significa – immagino – che il mercato lo sta richiendendo.
Questo è il post scritto da alcuni sviluppatori del gruppo DevTeam di Vivido e Informa24 sulle primissime impressioni con il Chromebook 3G.
Ieri, martedì 30 Agosto 2011, siamo entrati in possesso del Chromebook.
Queste righe sono state scritte a quattro mani utilizzando Google Docs dalle seguenti persone :
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Giacomo Baccianti
Fabio Ballerini
Riccardo Cappello
Giuseppe Longordo
Claudio Menzani
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Abbiamo creato il video dell’unboxing (lo trovate qui) utilizzando un iPhone 4 per la ripresa.
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Il Chromebook Serie 5 (3G) con Intel Atom N570 1,66 GHz, 2 Go RAM, 16 Go SSD 12,1″, Chrome OS è
stato ordinato l’8 luglio su Pixmania.com la consegna era prevista per il 25 luglio, ma Pixmania quando
abbiamo chiesto spiegazioni è stata molto trasparente nel fornircele , dandoci anche la possibilità di
recedere dall’ordine.
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ll packaging si presenta molto semplice e vagamente Apple oriented.
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All’accensione è necessario avere a disposizione una connessione wi-fi o una copertura 3G con la SIM dati
con 3Gb di traffico incluso (che deve essere attivata in un centro 3Italia) fornita da 3Italia, poiché si passa
immediatamente ad un aggiornamento del sistema (evidentemente quello pre-installato non è l’ultima versione)
e qui si parla di circa quindici-venti minuti di attesa.
Update: L’attivazione della SIM 3Italia è più complicata del previsto e ancora non siamo a niente.
Nei prossimi giorni effettueremo dei test, e sono quelli che ci interessano di più, collegando il Chromebook ad applicazioni client/server classiche , ( come ERP , MS Office , etc) via Citrix Receiver in modo da accedere da questo nuovo device alle applicazioni aziendali.
Non è un caso che alla presentazione di Chrome OS c’era anche Citrix.
Interessante intervista a Massimiliano Grassi – Marketing Manager di Citrix Italia – durante l’ultima edizione del ForumPA tenutasi a Roma, sull’utilizzo delle tecnologie Citrix, in ambito cloud computing con riferimenti ai benefici per la Pubblica Amministrazione.
Durante l’evento di presentazione a San Francisco, lo scorso 7 dicembre, del netbook Cr-48 con Chrome OS , Google ha invitato Citrix Systems nella persona Gordon Payne – Senior Vice President- , ad illustrare Citrix Receiver e come le due tecnologie si integrino perfettamente in modo da soddisfare anche le esigenze dell’utenza business.
Cr-48 è un prototipo di netbook che Google rilascerà, al momento solo negli USA, per testare Chrome OS, superata questa fase di test è probabile che ne venga rilasciata una versione commerciale.
Google afferma che il motivo per il quale è stato pensato e creato Chrome OS è che “la maggior parte del codice, della complessità, della gestione, dei problemi di sicurezza di un computer sono da imputare al sistema operativo, non al browser, e quasi (forse tutti?) i sistemi operativi sono stati ideati prima dell’avvento del web! Invece Chrome OS è stato progettato e realizzato per il web”.
L’idea che sta alla base del Chrome OS in fondo è quella del Network Computer o NetPC della Sun Microsystems nato a partire dal 1996, ma allora erano ancora assenti alcuni elementi infrastrutturali chiave, come la banda larga, il cloud computing, ambienti e strumenti di programmazione tali da poter rendere un’applicazione veloce, usabile e quindi fornire una esperienza utente all’altezza delle sue aspettative.
Adesso quel gap tecnologico si sta rapidamente colmando (come sempre nel nostro paese siamo orribilmente indietro, infatti non rappresentiamo lo stato dell’arte ed è di quella della quale sto parlando, non delle miserie nostrane).
E’ ovvio che un sistema operativo come Chrome OS che ha ambizioni di sostituire nel breve periodo Windows nei nostri desktop deve poter fornire la possibilità agli utenti, soprattutto quelli business, di poter accedere alle proprie applicazioni aziendali senza problemi.
Da qui la realizzazione della versione per Chrome OS di Citrix Receiver lo strumento che permetterà la connessione dai netbook Chrome OS alle applicazioni della propria azienda, con tutte le garanzie di sicurezza , gestione “di chi deve vedere cosa, e con quali diritti accedervi” e quant’altro tipico di un ambiente enterprise.
Per un’azienda lo scenario ipotizzabile per il futuro, è quello dove le nuove applicazioni saranno sviluppate nativamente per il web (HTML5 , WebGL) , ma altresì tutto l’immenso parco di applicazioni sviluppate negli anni per “i vari” sistemi Windows potranno continuare ad essere utilizzate senza difficoltà, e l’accesso avrà luogo dallo stesso sistema operativo – Chrome OS, comunque open source – e, nelle intezioni di Google, anche dalla stessa tipologia di hardware (i figli e nipoti del Cr-48).
Già questo mi sembra un ottimo risultato, ma agli occhi di molti questa soluzione di Citrix può apparire come di retroguardia, ovvero Citrix, con le dovute differenze ovviamente, sembrerebbe fare quello che a partire dalla metà degli anni 90, con l’affermarsi degli ambienti di sviluppo GUI, i produttore di applicazioni (che allora si sovrapponevano anche con i produttori di hardware) per mini ,come AS400, crearono dei framework il cui unico scopo era rifare il look alle loro applicazioni a caratteri, sviluppando degli ambienti che “webbificavano” quelle interfacce ormai vecchie.
Per quanto riguarda Citrix Receiver non è assolutamente così, non fosse per altro che lo sviluppo delle applicazioni in ambiente Windows è ben lontano dall’esaurirsi, anzi Citrix Receiver restituisce alla sterminata platea di sviluppatori ed utilizzatori di Windows application una rinnovata giovinezza.
Non ultimo è che Citrix Receiver è disponibile anche per tutti i dispositivi mobile iOS, Android , Symbian, BlackBerry, ma come direbbe Carlo Lucarelli, “questa è un’altra storia” 🙂
L’intervento di Gordon Payne – Citrix Systems, Senior Vice President – è dal minuto 21:30 al 30:00 (circa)