Giovedì mattina come tutti i giorni entro in ufficio verso le 7 e mezzo per iniziare una nuova giornata di routine, che poi per fortuna routine non è mai.
Questo è quello che vedo dalla mia sedia. Mi sono detto “prima di iniziare voglio fare qualcosa di diverso”.
Da qualche settimana frequento la chat Telegram 🎨👩🏻🎨 Criptoarte Italia 👨🏻🎨🇮🇹 #NFT che, a differenza di molte altre dove trovi quasi sempre appassionati di aspetti tecnologici, questa come si può intuire ospita anche artisti. Dai pionieri come il duo Hackatao, ai giovani, ed ad artisti affermati nel mercato tradizionale che si stanno avvicinando a questa nuova tendenza avendone intuito le potenzialità.
Torniamo a noi.. Ci sono diversi crypto artisti le cui opere seguo con interesse, alcune delle quali appena droppate su marketplace. Senza pensare e senza alcuna pretesa di successo, ne scelgo due che più mi hanno colpito negli ultimi giorni e piazzo la mia offerta, 3 ETH per ognuna.
Passano pochi minuti e da uno dei due artisti ricevo un messaggio privato (non ne faccio il nome perchè è appunto un messaggio privato) su Telegram che mi ringrazia per l’offerta. Gli rispondo che ovviamente sono perfettamente consapevole che non me la sarei mai aggiudicata, e che è stato un gesto di impulso. E’ stato molto gentile e mi dice che comunque mi avrebbe inviato “qualcosa”, che ancora ignoro, per ringraziarmi.
Sono contento di questa interazione, ma dopo un pò penso “ma non è offerte così basse possono, in qualche modo essere male interpretate, da questi artisti”? Con i quali fra l’altro avevo interagito più volte in chat.
Dovevo fare qualcosa per correre ai ripari. Ne va della mia reputazione.
Quindi scrivo in privato all’altro artista, Giovanni Motta, questo messaggio (dove si comprende che adoro la parola assolutamente 😀 ):
Dopo neanche 5 minuti ricevo la sua risposta:
Lo chiaccherata è continuata come se ci conoscessimo da sempre.
Fra l’altro mi aveva molto colpito un suo intervento all’interno di una room di qualche giorno fa su Clubhouse a tema CryptoArt, dove Giovanni, con entusiasmo, paragonava la situazione attuale della crypto arte alle atmosfere parigine di inizio Novecento dove si stava, sicuramente inconsapevolmente, scrivendo una delle pagine più importanti dell’arte contemporanea
Per passione e per lavoro è dal 2016 che frequento il mondo della blockchain, che mi ha dato e mi sta dando molte soddisfazioni, ma ben lontane da esperienze come questa che ti riportano alla dimensione “umana”.
Description: Never Forget – Every emotion comes and sinks into the flesh, sometimes deep. Sometimes it’s pure joy, sometimes it’s not, sometimes it hurts, sometimes it laughs, sometimes it grazes you and flies away, sometimes it hits the soul, sometimes it’s just an idea, a feeling. Emotions are not forgotten. Emotions stay forever and have no age.
Proprio ieri mattina nella chat Telegram Criptoarte Italia parlavamo con Braccio, Hackatao e Federico Clapis di come la cryptoarte sta trasformando, non solo la modalità di vendere le opere, ma anche quella di fruirne.
Con l’arte tradizionale il piacere e l’emozione si manifestano al più alto livello quando ci si trova davanti all’originale dell’opera stessa.
Con la criptoarte siamo costretti a ridefinire questo piano emotivo, perchè di un’opera abbiamo la certezza di chi l’ha creata e di chi ne è, in quel momento, il proprietario, ma d’altro canto, essendo digitale, niente può impedire che sia presente contemporaneamente in più luoghi, sia virtuali che fisici. E su questo il tema è aperto.
Tanto aperto che non necessariamente la cripto opera può essere vista solo nel chiuso di una stanza. Ad esempio è possibile realizzare una mostra di proprie opere inedite in Piazza della Signoria a Firenze, utilizzando dei visori come gli Oculus (ancora un pò ingombranti, ma per poco) che si attivano solo se ci troviamo all’interno del perimetro della piazza e solo se dal nostro wallet sono usciti 50 $MORK (il token della community degli Hackatao, solo per fare un esempio) come prezzo del biglietto.
Immaginate di poter vedere le vostre opere e come sfondo Palazzo Vecchio… tanta roba 🙂
Oltretutto sarà possibile acquistare delle opere mai viste fino ad allora, e probabilmente il contesto potrebbe favorire la predisposizione all’acquisto, non trovate?
Questi pensieri mi hanno accompagnato per il resto della giornata, poi verso sera in un canale Discord mi sono imbattuto in questo post di Hackatao:
Ho cliccato e sono stato teletrasportato in AriumSpace, la versione virtuale della mostra dove è esposta Promised Land una delle ultime opere del duo Hackatao, ma oltre a questo avevi la possibilità di interagire con gli altri visitatori e direttamente con gli artisti.
Certamente un esperimento, da migliorare come tutte le cose nuove, ma vi garantisco che l’esperienza è interessante.
Al mattino se ne parla in una chat Telegram e alla sera qualcuno ti mostra che si può fare. Non male direi, proprio non male.