Bitcoin: Troppi fork non (f)vanno bene?

 

Questa immagine oltre ad essere divertente in parte riassume la recente storia del brand Bitcoin.
Dalla nascita fino al 1° agosto scorso c’era solo Lui, IL bitcoin.

Poi è nato Cash, poco dopo Gold e proprio ieri è nato, anzi no è abortito, Segwit2x.

In queste ultime settimane si sente affermare che questi fork non servono a niente, arricchiscono solo chi li “organizza” quindi miners e/o alcune comunità “dissidenti” di developer. Il che a mio parere è vero.

Inoltre nessuna di queste nuove versioni risolve appieno la problematica più importante di Bitcoin cioè la scalabilità, la velocità di esecuzione delle transazioni.

Ognuno di questi fork apporta dei cambiamenti, ma non così significativi da poter affermare di aver raggiunto la soluzione ultima ai “temporanei” limiti del bitcoin storico.

Discutere è sempre utile e necessario, ma è altrettanto vero che se tutto questo succede è perché, volenti o nolenti, in questo mutevole e nuovo mondo delle blockchain e cryprovalute, da qualche parte si aprono degli spazi di riflessione, che teorizzano un’idea, attorno alla quale viene cercato il consenso e quando si ritiene che questo possa essere anche solo sufficiente, queste piccole comunità passano alla parte operativa, cioè il fork.

Ora, ripeto, si può dibattere all’infinito, ma visto che la motivazione fondante dell’ecosistema blockchain è libertaria, quasi nella sua accezione più pura, si può solo concludere con “Keep Calm è Il Mercato Bellezza”.

Pertanto se da un lato possiamo essere parte attiva di questo nuovo e affascinante movimento, dobbiamo sempre ricordarci che nessuna delle sue parti è tutto il movimento. Quindi ci sta che in alcuni casi possiamo solo essere spettatori di eventi – come ad esempio questi fork – , ma altresì dobbiamo essere consapevoli che da qualcuno, da qualche parte sta già realizzando qualcosa che al momento non riusciamo nemmeno ad immaginare.

Cryptovalute: differenze con i mercati tradizionali e nuovi comportamenti

 

Da quando il bitcoin sta trascinando l’hype sull’intero mondo delle cryptovalute iniziano, da più parti, raffronti e confronti con i mercati tradizionali.

In questi mercati quelli più frequentati dai retailer, ossia i piccoli investitori, ci sono l’Azionario ed il Forex.

Nel mercato Azionario hanno importanza i volumi di scambio, i fondamentali (i bilanci dell’azienda, gli utili, gli investimenti , etc.) , il management della società che ha emesso il titolo, quindi hanno importanza molteplici fattori che ci consentono in qualche modo di fare delle previsioni, mentre nel Forex (il mercato delle valute) molti di queste informazioni vengono a mancare ed è un mercato senza dubbio molto più tecnico.

Il mercato delle cryptovalute e intendo con questo termine quelle che si basano sulla propria blockchain come Bitcoin, Ethereum, Litecoin, etc , (non prendo quindi in considerazione i token ERC20 quelli sopratutto legati alla blockchain di Ethereum per i quali è necessario un discorso a parte), ha creato una nuova categoria che è un mix fra il mercato delle valute, perchè ogni crypto viene scambiata esattamente come una coppia di monete sul Forex, ed il mercato azionario, perchè dietro ad ogni crypto c’è un sistema fatto da fondazioni, miners, sviluppatori, che se anche non sono assimilabili ad una azienda, in qualche modo le scelte di alcuni di loro influenzano la stabilità e/o il futuro di quella particolare crypto, e quindi possono essere paragonabili ai fondamentali del mercato azionario.

Quindi l’approccio che si deve avere per frequentare il mondo delle crypto e molto diverso da quello necessario per affrontare i mercati tradizionali.

E’ un’attitudine più da hacker che da analista dei mercati, anche solo per il fatto che i canali dove si elabora e costruisce l’informazione molto spesso vanno scovati,  fra forum, chat Telegram, YouTube, Twitter (social che sembrava in disarmo, ma che si sta rivelando estremamente importante per tenersi aggiornati, ma anche – e sembra strano – per dibattere su questi argomenti) e alle community – ne stanno nascendo anche private e a pagamento – che si stanno creando dietro a piccoli gruppi di pionieri, che hanno deciso di orientare la loro vita professionale verso questo nuovo mondo, abbandonando completamente le vecchie occupazioni.

E’ tutta una realtà , perchè di questo si tratta di una realtà, in continuo fermento, dove stanno nascendo progetti, idee, e per l’appunto categorie di comportamenti completamente nuovi,  ed è l’occasione per i giovani, ma più in generale per chiunque al di là dell’aspetto anagrafico, ha il desiderio di sperimentare una nuova opportunità all’interno della quale misurarsi.

Non perdiamo il momentum 🙂