Lo scorso giovedì 19 maggio a Bologna ho partecipato al convegno “Sviluppare reti d’impresa efficaci” ottimamente organizzato da PD for ,società di consulenza direzionale.
L’argomento è di sicuro interesse visto anche l’alto numero (circa 300) di partecipanti.
Si è parlato di un nuovo strumento legislativo (mi pare legge 122 del 2010) il cui scopo è quello di favorire e regolare l’aggregazione fra imprese, seppur che ognuna continui a mantenere la sua specifica identità, questo strumento si chiama CONTRATTO DI RETE.
L’esigenza di un impianto normativo di questo tipo nasce per fare in modo che le imprese italiane superino la radicata tendenza a rimanere micro , attitudine che in un mercato globalizzato costituito per la maggior parte da grandi corporate a lungo andare porta ad un inesorabile declino del tessuto produttivo italiano.
Adottare i Contratti di Rete porta :
- Semplificazioni
- Incentivi nazionali e regionali
- Supporto finanziario
- Agevolazioni fiscali (sugli utili, agevolazioni che proseguono anche dopo l’eventuale termine del CONTRATTO DI RETE)
Al 18 maggio 2011 i contratti stipulati in Italia erano 54 e coinvolgevano circa 200 imprese.
L’obbiettivo di Confindustria per il 2011 è quello di raggiungere i 200 contratti di rete
In pratica il contratto di rete è una libera aggregazione tra Imprese.
Impone per statuto che le imprese definiscono un piano comune di azione per il futuro.
L’aggregazione può avvenire anche fra imprese presenti in regioni diverse
Il Contratto di Rete presuppone :
- Fondo Patrimonio Comune (non obbligatorio , ma non averlo ha poco senso se ci si aggrega a fronte di un progetto
- Organo di Gestione Comune
- Contratto stipulato da un notaio con registrazione dello stesso
- Deve indicare :
- CHI partecipa
- COSA FACCIAMO
- COME LO FACCIAMO
- CON CHE DENARO
- PER QUANTO TEMPO IL SODALIZIO RESTA IN VITA
- CHI COMANDA
- CHI CONTROLLA
La Comunità Europea il 26 gennaio 2011 ha dichiarato che le RETI DI IMPRESA non sono aiuti di Stato alle imprese, quindi in pratica questo strumento ha piena legittimità ad essere utilizzato in Italia.
Dall’Intervento FINANZA E CREDITO: RATING DELLA RETE di Andrea Ricci – Resp. Risk Management Direzione Rischi – BNL – Gruppo BNP Paribas , pare che alle banche la formula del Contratto di Rete sia gradita, perchè OBBLIGA le imprese che fanno parte della rete a pianificare il loro futuro almeno per il triennio successivo, e quindi offre alle banche , oltre al Bilancio che è importante , ma che è pur sempre una visione sul passato delle aziende, uno strumento come il Business Plan che invece guarda al futuro.
BNL – afferma – che sarà pronta fin dai prossimi mesi estivi ad iniziare ad esaminare le richieste di credito da parte delle imprese che utilizzeranno Contratti di Rete.
Come è stato detto durante un intervento, meglio di molte parole queste due immagini rendono perfettamente l’idea delle potenzialità del Contratto di Rete