#CryptoArt #Interview: Gruppo Telegram, artista Domenico Dell’Osso, cover album di Caparezza, 1° #NFT

Come faccio tutti i giorni scorro Criptoarte Italia il gruppo Telegram italiano di riferimento riguardo al tema CryptoArt e vedo questo post.

Mi soffermo e penso: Ma questa immagine l’ho già vista.

Non passa neanche un minuto che qualcuno lo fa notare.

Ed anche la conferma da parte dell’autore è pressoché immediata.

Domenico Dell’Osso è proprio l’artista che ha realizzato la cover di Museica sesto album di Caparezza.

Domenico Dell’Osso con Caparezza, al centro l’opera che è diventata la cover dell’album Museica

Incuriosito contatto Domenico in privato, lo scambio testuale dopo poco è diventata una telefonata che a sua volta si è trasformata in una videochiamata.

Come avviene in tempi normali (che non sono questi) come se fossimo davanti ad un caffè, ci siamo scambiati impressioni sulle rispettive esperienze lavorative, su come ognuno di noi ha vissuto questo anno di pandemia e alla fine Domenico mi ha fatto fare un video-giro del suo studio, mostrandomi alcuni lavori interessanti e descritto progetti che vedranno la luce appena possibile, progetti che mi hanno letteralmente entusiasmato.

Ho avuto immediatamente la conferma di trovarmi di fronte ad un artista maturo e con un vissuto di produzioni di assoluto livello, nonché ad una bella persona.

La sua “apparizione” nel gruppo Criptoarte Italia è stata motivata dal desiderio di pubblicare il suo primo NFT sulla piattaforma Foundation.

Fin dall’inizio ho manifestato il desiderio, se Domenico fosse stato d’accordo, di aggiudicarmi l’opera.

Ci risentiamo a fine pomeriggio per il drop su Foundation, ci scambiamo qualche ultimo suggerimento e alla fine l’opera è online.

Faccio la mia offerta nella speranza non si presentino offerte superiori, ma ero ragionevolmente sicuro in quanto Domenico per questo primo drop non avrebbe fatto (per farmi un piacere e ne approfitto per ringraziarlo) nessuna forma di comunicazione, cosa che ovviamente non si ripeterà in futuro, a dimostrazione che a volte un pò di audacia mista a fortuna non guasta.

Ed ecco l’opera che è entrata nella mia collezione. Il titolo è “The waste society” quindi La società dei rifiuti
Se si osservano nel dettaglio gli elementi (compreso l’omino che contraddistingue il lavoro di Domenico e che qui è raffigurato in varie versioni) che compongono l’insieme, si comprende in modo inequivocabile il significato dell’opera

“The waste society” – 1° NFT di Domenico Dell’Osso

Nei giorni successivi ho chiesto la cortesia a Domenico se poteva rispondere ad alcune domande ed ecco i suoi commenti.

MI descrivi brevemente il tuo percorso artistico

Ho iniziato a dipingere per cercare di dare espressione al mio essere più misterioso, quello che è difficile da spiegare e comprendere con il solo uso delle parole e dunque ho in un certo senso sfruttato la pittura per conoscere me stesso tirando fuori immagini che sono vere e proprie espressioni semplificate di teorie filosofiche incentrate sull’inconscio. 

Nel mio processo di creazione artistica rifiuto il classico approccio creativo che prevede l’esternazione delle conquiste individuali derivanti dalla formazione accademica. Piuttosto, adotto l’Arte come mezzo per conseguire una più profonda comprensione della realtà interiore; in questo senso le opere non sono il frutto dei miei pensieri, ma una lente rivolta a comprenderli.

Dal 1998 comincia a delinearsi una nuova fase artistica, in cui è sempre più presente, con una forma non ancora del tutto definita, quello che sarà il protagonista della mia Opera negli anni successivi: si tratta di un personaggio dal corpo umano il cui capo è rimpiazzato spesso da oggetti o teste di animali, che hanno la finalità di rappresentare i miei stati interiori.

Nel 2003 creo un’opera interattiva realizzata in digitale con un collage dei lavori più rappresentativi dell’ultimi cinque anni chiudendo così la fase artistica iniziata nel 1998

L’opera viene terminata durante il concorso nazionale Zuanazzi che mi vede vincitore del primo premio con la seguente motivazione di Philippe Daverio

Dell’Osso è un segnale del mondo di oggi e di un’età di oggi. L’abbiamo scelto per due motivi, il primo perché cercavamo un’opera che fosse praticamente legata alla linguistica di oggi, e nella sua Opera abbiamo trovato delle caratteristiche provenienti un pò dal mondo virtuale che andavano a congiungersi con il mondo dell’attualità dove la fotografia non era fotografia ma era un po’ pervertita da gesti di pittura nonché da interventi successivi, e il secondo motivo perché abbiamo visto che dietro c’era un Saraceno, dunque mettendo le due cose insieme non abbiamo potuto esitare ad assegnare il primo premio a Dell’Osso… 

Con il procedere della ricerca interiore il mio personaggio diventa a me stesso sempre più somigliante, quindi più realistico se pure con uno stile piuttosto fumettistico.

Il percorso di ricerca personale, mai interrotto, nel 2014 mi porta a maturare un cambiamento interiore che si concretizza in un’evoluzione del mio soggetto pittorico, determinando un passaggio fondamentale nella mia carriera in cui gli “omini” che pensavo fossero solo espressione del mio alter ego, diventano un personaggio che può identificarsi con ognuno di noi.


Come hai scoperto le criptovalute?

Nel 2014 vengo contattato da Caparezza per la realizzazione della copertina di Museica.

Successivamente insieme decidiamo di produrre anche delle stampe dall’opera originale a tiratura limitata.

È stata proprio in quella circostanza che ho avuto il primo approccio con le criptovalute grazie soprattutto ai fans più giovani di Caparezza che mi hanno proposto questa nuova tipologia di pagamento.

Cosa ti aspetti da questo nuovo mondo e come si incastra con il tuo modo di fare arte tradizionale?

Inizialmente sono stato assai scettico, ma la curiosità e l’insistenza delle nuove generazioni ad aprirmi anche all’alternativa più eterea degli NFT mi ha fatto avvicinare a questo mondo in cui diciamo mi sono trovato a mio agio in quanto mi ha in un certo senso catapultato nella dimensione delle stesse mie opere, in cui mi sono potuto immergere e muovere liberamente senza i limiti della pittura tradizionale svincolandomi ancor più dalle limitazioni del settore.

Fondamentale alla scelta di inserire le mie opere digitali in questo Mondo degli NFT è la personale soddisfazione di dare un valore a tutto il lavoro che precede la realizzazione materiale e tradizionale di alcune delle mie produzioni artistiche grazie al quale sfruttando le più moderne tecnologie ho la possibilità di creare su più piani tridimensionali, personalizzare e interfacciare fino ad ottenere il dinamismo che mi caratterizza artisticamente che sicuramente emerge nell’opera fisica finale ma solo parzialmente e dunque restando assolutamente trascurata dal settore tradizionale dell’Arte in quanto limitato alla considerazione della sola opera fruibile materialmente. 

Per una buona parte delle mie opere esiste un formato digitale 2D, un acrilico su tela e un’animazione 3D della stessa creati in risposta all’esigenza di un progetto di cartoni animati proposti alla Rai e che finalmente grazie alla nuova tecnologia saranno vendibili in NFT.

Grazie Domenico!!!

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